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La Fondazione Angelo Celli per una Cultura della Salute, con sede in Perugia, è stata istituita il 10 luglio 1987. Su proposta del Ministro della Sanità ne è stata riconosciuta la personalità giuridica e approvato lo statuto con decreto del Presidente della Repubblica del 18 aprile 1989 (pubblicato nella “Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana” del 9 giugno 1989, serie generale, n. 133, p. 23).
Nel suo Consiglio di amministrazione sono rappresentate la Regione Umbria e la Università degli studi di Perugia.
la Fondazione è stata promossa da Alessandro Seppilli, che ne ha costituito il patrimonio iniziale e ne è stato Presidente fino al 1993 e poi Presidente onorario fino alla sua scomparsa il 2 febbraio 1995. Fu lui che volle intitolare la Fondazione ad Angelo Celli (1857-1914), definito dalla Enciclopedia Italiana il più insigne degli igienisti dell’Ottocento, ponendolo a modello per quanti si occupano di sanità pubblica giacché seppe unire un lungo e appassionato magistero universitario, una vastissima e proficua attività di ricerca sulle più gravi patologie del tempo, e un impegno lucido e costante, anche in sede parlamentare, per una rapida e capillare traduzione sociale delle conquiste della medicina scientifica allora in pieno sviluppo, insieme a una forte attenzione alle condizioni di vita delle fasce più deboli della popolazione e a una coraggiosa opzione di fondo per una strategia sanitaria diretta alla prevenzione prima ancora che alla cura delle malattie ormai conclamate.
Dal 1993, presidente della Fondazione è Tullio Seppilli il cui lavoro è affiancato da circa 15 anni da ricercatori strutturati con dottorato di ricerca in Metodologie della ricerca etno-antropologica (dott. Carlotta Bagaglia, dott. Maya Pellicciari, dott. Chiara Polcri) e in Educazione sanitaria (dott. Sabrina Flamini), nonché da altri collaboratori.
L’attuale Consiglio di amministrazione è costituito da: prof. Lamberto Briziarelli, on. sen. prof. Maria Antonia Modolo, dott. Maya Pellicciari, dott. Sabrina Flamini, dott. Carlo Romagnoli (in rappresentanza della Regione Umbria), prof. Tullio Seppilli (presidente), prof. Mauro Volpi (in rappresentanza della Università degli studi di Perugia).

La Fondazione ha per scopo contribuire alla costruzione e alla espansione, la più larga possibile, di condizioni di esistenza, stili di vita e orientamenti di cultura e di comportamento funzionali alla promozione e alla difesa della salute individuale e collettiva – intesa come bene comune inalienabile e indivisibile –, alle migliori possibili condizioni di vita, alla massima protezione dai rischi e all’accesso alle risorse socio-sanitarie esistenti. Incentrando la sua attività verso questo obiettivo, la Fondazione lavora parimenti intorno ai problemi connessi con le strategie e il funzionamento dei servizi socio-sanitari e con gli assetti ambientali, alimentari, economici e socio-culturali da cui dipendono le situazioni di benessere individuale e collettivo e le condizioni di una costruttiva convivenza civile, di una consapevole esplicazione dei diritti/doveri di cittadinanza, e di una apertura scevra di preconcetti alla “diversità” e ai rapporti interculturali.

In tutte queste direzioni e con il contributo di altri professionisti la Fondazione promuove e realizza, in proprio o con altri organismi, anche internazionali:

  • studi, ricerche e attività di documentazione;
  • raccolta di documenti materiali e immateriali, attività di archivio e biblioteca;
  • progetti di ricerca/intervento e di programmazione, anche nell’ambito della cooperazione internazionale;
  • attività di consulenza;
  • dibattiti, congressi, convegni, seminari, conferenze, rassegne, e attività similari;
  • iniziative editoriali;
  • attività di formazione;
  • ogni altra attività di comunicazione e promozione della cultura della salute.

Così, la Fondazione ha largamente indagato e operato in Italia e in altri Paesi:

  • sui fattori sociali che intervengono nei processi di salute/malattia;
  • sulle rappresentazioni collettive concernenti la corporeità, l’alimentazione, la patologia somatica e psichica e le figure e le istituzioni convenzionali e non convenzionali che alla difesa della salute appaiono preposte;
  • sulle dinamiche di comunicazione e di costume che nei confronti della salute in vario modo interferiscono;
  • sui momenti di “gestione domestica della salute” e sui possibili successivi “itinerari terapeutici”;
  • sulle immagini relative ai farmaci e alle procedure preventive e diagnostico-terapeutiche;
  • sui rapporti e le reciproche attese fra medico e paziente e in generale fra i servizi sanitari e la loro utenza, anche a fronte dei sempre più intensi ed estesi flussi di immigrazione, con l’obiettivo di contribuire a una più efficace calibrazione socio-culturale delle strategie sanitarie e di promuovere, appunto, una sempre più estesa cultura della salute negli operatori e nella popolazione: una cultura intesa come consapevolezza dei processi oggettivi e soggettivi connessi alla salute e come matrice di una attiva e vieppiù necessaria partecipazione comportamentale di tutti alla sua difesa.

La Fondazione pubblica tre periodici: “Sistema Salute. La rivista italiana di educazione sanitaria e promozione della salute” / “La Salute Umana. Rivista bimestrale di promozione ed educazione alla salute” / “AM. Rivista della Società italiana di antropologia medica”. E dal 2000 una nuova collana editoriale: la “Biblioteca di Antropologia Medica” (BAM). Ha sede presso la Fondazione la direzione di “Umbria Contemporanea. Rivista di studi storico-sociali”.
Presso la Fondazione ha anche sede istituzionale la Società italiana di antropologia medica (Siam).