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Angelo Celli è nato a Cagli, in provincia di Pesaro e Urbino, il 25 marzo 1857. Laureato in medicina e chirurgia nell'Università di Roma nel 1882. Fu professore di igiene nelle università di Palermo e di Roma e attivo organizzatore di numerose istituzioni destinate a un largo uso sociale dei risultati della ricerca medica. Diede contributi decisivi alla conoscenza della eziologia della malaria e alla lotta antimalarica nell'Agro Romano allora largamente infestato, e si batté vittoriosamente per la distribuzione gratuita del "chinino di Stato". Fu eletto in Parlamento per ben sei legislature (1892-1912) e come deputato riuscì a forgiare una legislazione di sanità pubblica che rimase a lungo tra le più avanzate del mondo. Stremato da un'attività molteplice e pressante morì la sera del 2 novembre 1914 all'età di soli 57 anni.

La bibliografia su Angelo Celli è assai vasta. Il volume più ampio e documentato fino ad oggi a lui dedicato è quello di Stefano ORAZI, Angelo Celli (1857-1914), presentazione di Giovanni SPADOLINI, introduzione di Franco FOSCHI, Bulzoni Editore, Roma, 1993, 270 pp. (collana blu della Fondazione Angelo Celli per una Cultura della Salute): esso contiene, oltre al testo vero e proprio, numerose riproduzioni di documenti e altri materiali, l'elenco delle sue 187 pubblicazioni e dei suoi 103 interventi riportati negli atti parlamentari di sei legislature, quello di 136 pubblicazioni che lo riguardano e di altre 116 utili per definirne la figura. Tra le molte, si ricordano qui: Giovanni BERLINGUER, Angelo Celli, pp. 119-144, in Giovanni BERLINGUER, Storia e politica della salute, Franco Angeli, Milano, 1991, e Alessandro SEPPILLI, Angelo Celli (1857-1914), conferenza celebrativa tenuta a Cagli il 21 giugno 1964, pp. 35-44, in Lamberto BRIZIARELLI - Maria Rita MANFRONI (curatori), Per una cultura della salute, Bulzoni Editore, Roma, 1991, 146 pp.