Antropologia e Alzheimer: una equipe multidisciplinare per la calibrazione di servizi socio-sanitari centrati sulla persona.

Il progetto è coordinato dalla Fondazione Angelo Celli per una cultura della salute e coinvolge in qualità di partner l'Unità Valutativa Alzheimer, Sezione di Gerontologia e Geriatria del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università degli Studi di Perugia e l'associazione Amata Umbria.

Comitato scientifico: Umberto Senin (Responsabile Sezione di Gerontologia e Geriatria, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università degli Studi di Perugia), Patrizia Mecocci (Professore Straordinario, Sezione di Gerontologia e Geriatria, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università degli Studi di Perugia), Annalisa Longo (Dirigente medico Azienda Ospedaliera di Perugia / Presidente A.M.A.T.A UMBRIA), Giancarlo Finali (neurologo), Tullio Seppilli (Presidente della Fondazione Angelo Celli per una cultura della salute), Maya Pellicciari (dottore di ricerca in Metodologie della ricerca etno-antropologica, Fondazione Angelo Celli per una cultura della salute).

L'obiettivo principale del progetto è quello di individuare, attraverso la costituzione di una equipe multidisciplinare, strategie di calibrazione  dei servizi socio-sanitari rivolti a soggetti con Alzheimer, in grado di tenere in conto la complessità antropologica dell'esperienza della disabilità cognitiva connessa alle patologie neurodegenerative. Tale complessità può essere infatti integralmente e positivamente assunta ai fini della presa in carico del paziente soltanto adottando un approccio sistemico centrato sulla persona. In particolare, attraverso la ricerca si intende approfondire la conoscenza antropologica dell'esperienza della disabilità cognitiva, dei suoi effetti dirompenti sull'immagine del Sé e sull'identità sociale della persona, sulla riconfigurazione della rete familiare e amicale, dei rapporti con il contesto sociale e lavorativo, con i servizi socio-sanitari, ecc.; creare una rete, composta da tutti i soggetti coinvolti nell'esperienza di malattia (malati e loro famiglie, medici, operatori, rappresentanti dei servizi socio-sanitari, delle cooperative sociali,  delle associazioni di categoria, ...) e da studiosi e ricercatori del campo biomedico e dell'antropologia medica, che costituisca il punto di partenza per l'organizzazione di un centro di riferimento regionale per l'approfondimento diagnostico e per l'intervento terapeutico integrato sul piano antropologico e su quello più tipicamente clinico; fornire un supporto istituzionale ai malati e alle loro famiglie, attraverso il potenziamento dei servizi socio-sanitari e la integrazione delle risorse già messe in campo in ambito privato e del privato sociale per la gestione del malato e della sua famiglia.

Coordinatori responsabili del progetto e gruppo di ricerca: Carlotta Bagaglia, Chiara Polcri

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